venerdì 30 maggio 2008

Cluster Bombs e bambini "appropriati"


Il 30 maggio 2008 centonove paesi hanno raggiunto e sottoscritto, a Dublino, un accordo internazionale per mettere al bando le bombe a grappolo, conosciute anche come cluster bombs. Tanto per intenderci, sul Kosovo le truppe “alleate” hanno sganciato qualcosa come 1300 container di cluster bomb, ciascuno con all’interno 208 ordigni, per un totale di circa 270.000 bombe (sì, duecentosettantamila). Anche se la sua applicazione richiederà ancora diversi anni, questo accordo è sicuramente storico perché è un primo passo verso la riduzione della produzione e dell’impiego di queste micidiali armi offensive che colpiscono indiscriminatamente più i civili che le truppe combattenti. Gli amanti dell’orrore e del sangue possono però tranquillizzarsi: infatti i principali utilizzatori di queste devastanti bombe, cioè India, Pakistan, Cina, Russia, Israele e Stati Uniti, si sono semplicemente “rifiutati” di aderire all’accordo, quindi continueranno a farne l’uso che crederanno più opportuno. Il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Tom Casey ha anche affermato che: “i nostri comandanti militari sono convinti che questo tipo di arma sia assolutamente critico ed esenziale alle nostre truppe per portare a termine le missioni a loro affidate in modo sicuro e appropriato”. E poi ci chiedono di non essere antiamericani . . .

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